Hypogéisme funéraire en Europe et en Afrique
Tanda Giuseppa  1, *@  , Anthony Bonanno  2, *@  , Anna Depalmas  3, *@  , Renata Grifoni Cremonesi  4@  , Carlo Lugliè  5, *@  , Nuccia Negroni  6@  , Nabiha Aouadi  7@  , Haithem Abidi  8@  
1 : Centro Studi “Identità e Memoria” (CeSim), Former Full Professor of Prehistory and Protohistory at the University of Cagliari (Italy)
2 : University of Malta
3 : Dipartimento di Storia, Scienze dell'Uomo e della Formazione, Università degli Studi di Sassari  (RIPAM)
Piazza Conte di Moriana 8 07100 Sassari -  Italie
4 : Università di Pisa
5 : Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali, Università di CagliariUniversità di Cagliari
6 : Università di Milano, Centro Studi di Preistoria e Archeologia
7 : Institut National du Patrimoine, Musée National du Bardo, Tunis.
8 : Institut National du Patrimoine, Centre de Préhistoire
* : Corresponding author

La grotte artificielle funéraire est bien connue dans de nombreux pays, en Europe et en Afrique, en particulier dans les régions méditerranéennes, à partir de la fin du cinquième millénaire a. C., jusqu'à l'âge du bronze et du fer.

Le phénomène est très articulé non seulement dans la chronologie, mais également dans les aspects structurels, fonctionnels, architecturaux, environnementaux et, dans certains pays, également dans les aspects décoratifs et culturels.

Le sujet de ces dernières années a fait l'objet de recherches intéressantes. Par conséquent, il semble approprié et utile d'analyser les résultats obtenus dans l'espoir que ces études retrouveront vigueur et importance.


La session pourrait être organisée sur certains sujets tels que les techniques et les outils d'excavation ; la typologie planimétrique ; les signes de l'art ; les rituels funéraires ; les relations avec le monde des vivants et avec les monuments funéraires mégalithiques, la chronologie et l'origine.

La scadenza per la presentazione delle comunicazioni è il 30.04. 2020.

 

Il fenomeno dell'escavazione di grotte artificiali per usi funerari è conosciuto in numerosi paesi, in Europa e in Africa, soprattutto nelle regioni mediterranee, a cominciare dalla fine del quinto millennio a. C. fino perlomeno alle età del bronzo e del ferro.

Tali manifestazioni appaiono piuttosto articolate non solo per ciò che concerne la cronologia ma anche per gli aspetti strutturali, funzionali, architettonici, ambientali e, in certe aree, anche per quelli artistici e culturali.

La scoperta continua d'ipogei nelle differenti regioni del Mediterraneo e dell'Europa arricchiscono le nostre conoscenze su nuovi aspetti tipologici ed artistici e rafforzano la necessità di fare il punto sullo stato dell'arte alla luce di questi ultimi contributi.

D'altra parte, per quel che concerne la preistoria recente, relativamente alle età del bronzo e del ferro, il fenomeno dell'ipogeismo non appare attenuato quanto piuttosto rinnovato anche con forme particolari e distinte da quelle della preistoria più antica.

Con questo approccio sarà forse possibile verificare ed acquisire informazioni sullo stato delle ricerche nel continente africano e soprattutto lungo la fascia mediterranea, che sembra essere estranea al fenomeno ipogeo funerario più antico del Mediterraneo e dell'Europa.

La sessione intende accogliere comunicazioni su alcune tematiche principali quali le tecniche e gli strumenti di escavazione; il rapporto con l'ambiente; gli aspetti tipologici; i segni dell'arte; i rituali funerari; le relazioni con il mondo dei vivi e con i monumenti funerari megalitici; la cronologia, l'origine e la diffusione nel bacino mediterraneo.

Sono previsti anche altri due sotto-temi: 1) le sintesi generali per Paesi; 2) l'innovazione sia negli aspetti della documentazione scientifica (fotogrammetria, 3D Photometric Stereo, scanner laser, realtà virtuale ecc.) che in quelli della valorizzazione e della diffusione.


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